cos'è
una soluzione specifica
Guida alla corretta esecuzione della valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro a basso rischio in accordo alla procedura delineata con il recente DM 3 settembre 2021.
cosa fa
una valutazione in linea con la nuova normativa
Permette di valutare il rischio incendio in relazione alle misure di prevenzione e di protezione che costituiscono la strategia antincendio secondo la specificità propria del luogo di lavoro in ottemperanza agli obblighi datoriali previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
a chi è rivolto
aziende, studi professionali, consulenti
scegli tra le varie versioni:
Il rischio incendio e la gestione del rischio con EPC safety
Il rischio di incendio rappresenta certamente uno dei maggiori pericoli per un luogo di lavoro. Inoltre, è dimostrato che almeno il 50% degli incendi è attribuibile in qualche modo, direttamente o indirettamente, al cosiddetto “fattore umano”. In parte, si rileva sovente una sottovalutazione delle situazioni di rischio di incendio o una superficialità nell’approccio con i problemi della sicurezza ovvero una sottostima dei pericoli.
È dunque necessario avvalersi di uno strumento sistematico che, oltre a garantire la conformità normativa al DM 3 settembre 2021, consenta di definire le misure di prevenzione, di protezione e gestionali per rendere un luogo di lavoro a rischio basso un luogo di lavoro sicuro dal punto di vista antincendio nel rispetto delle regole che governano la gestione dei rischi.
L’obiettivo del metodo è quello di:
- evitare che si verifichino incendi;
- controllare e contenere un principio di incendio nel caso si verificasse;
- garantire la sicurezza delle persone e dei beni in caso di evento.
Valutazione del rischio incendio con il software EPC safety
Gli obiettivi della sicurezza vengono raggiunti integrando le fasi del processo di gestione del rischio alle tappe secondo cui è possibile segmentare un processo di valutazione del rischio incendio.
- La fase 0, è quella della identificazione e della descrizione del contesto, interno ed esterno, in cui opera il luogo di lavoro.
- La fase 1, di identificazione e analisi dei rischi, attrae a sé la tappa della definizione delle precauzioni e delle misure di protezione.
- La fase 2, della ponderazione dei rischi, è caratterizzata dalla tappa di identificazione degli impatti sulle conseguenze.
- La fase 3, del trattamento del rischio, si concentra sulla tappa della definizione del livello di rischio e sulla verifica di tollerabilità del rischio residuo.
- La fase 4, chiude il processo di gestione del rischio attraverso le attività che tipicamente seguono la valutazione: documentazione delle valutazioni effettuate, pianificazione delle attività funzionali al raggiungimento e al mantenimento del livello di rischio definito, informazione, formazione e addestramento dei lavoratori.
Le tappe della valutazione del rischio incendio
La fase valutativa, strutturata attraverso la tecnica Bow-tie, incorpora pertanto le cinque tappe di seguito dettagliate:
- identificare i pericoli di incendio, le salvaguardie precauzionali e le relative probabilità (in termini qualitativi in questo caso);
- definire le salvaguardie protettive e le loro probabilità (in termini qualitativi in questo caso);
- determinare il livello di impatto delle conseguenze sulla vita, sui beni e sull’ambiente (decreto 3 settembre 2021). A tali conseguenze potrebbe essere aggiunto l’impatto delle conseguenze sulla reputazione;
- determinare il livello di rischio in base alla probabilità degli scenari ed al livello delle conseguenze;
- verificare la tollerabilità del rischio residuo e, in caso di inadeguatezza, adozione di ulteriori salvaguardie di prevenzione e di protezione (intese anche quali l’adozione di livelli prestazionali superiori per le medesime misure) finalizzate alla riduzione della probabilità di principi di incendio e dell’impatto delle conseguenze.
Le cinque tappe sono articolate in aderenza al decreto 3 settembre 2021 che prevede, per la gestione del rischio incendio, l’adozione di due categorie di azioni da parte del datore di lavoro attraverso il processo valutativo: la verifica dell’adeguatezza dei requisiti minimi (per brevità identificati nel seguito con “requisiti oggetto di verifica”) e la definizione dei requisiti per i quali il decreto non prevede livelli minimi (per brevità identificati con “requisiti oggetto di valutazione”):
- Compartimentazione (requisiti oggetto di valutazione);
- Sicurezza degli impianti tecnologici (requisiti oggetto di verifica).
- Rivelazione e allarme (requisiti oggetto di verifica);
- Operatività (requisiti oggetto di verifica);
- Controllo dell’incendio (requisiti oggetto di verifica);
- Esodo (requisiti oggetto di verifica);
- Gestione della sicurezza antincendio (requisiti oggetto di verifica);
- Controllo del fumo e del calore (requisiti oggetto di verifica).
I vantaggi della gestione del rischio con un softaware cloud dedicato
L’impiego di un processo valutativo orientato al soddisfacimento dei requisiti più ampi della gestione del rischio di incendio, in contrapposizione all’adozione di misure minime, rende conto di un investimento e non di un mero costo da sostenere quale tributo burocratico: una necessaria attenzione che, a partire dalle nuove costruzioni, può permeare in ogni luogo di lavoro e in tutto il patrimonio edilizio, anche per quello di pregio ed estremamente vulnerabile.
Inquadrare la valutazione del rischio in un processo di gestione del rischio è fondamentale perché, negli ambienti lavorativi, è sempre più sentita la necessità di risultare conformi ai sistemi di gestione della sicurezza e/o ai modelli organizzativi di gestione.
Riferimenti
Metodo ispirato alla tecnica descritta in “La valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro - Analisi, metodologie e prospettive secondo i decreti 2 e 3 settembre 2021”, EPC Editore, 2022, ISBN: 978-88-9288-172-3.